La Democrazia

Alla ricerca della convivenza civile in una classe difficile

di Luca Randazzo

Tutte le classi sono speciali, ma quella in cui avevo insegnato per i quattro anni precedenti era particolarmente ostica. Da un lato erano presenti bambini e bambine molto in gamba, con i quali avevamo costruito un buon clima cooperativo. Dall’altra alcuni bambini avevano un atteggiamento prevaricatorio che spesso sfociava in atti violenti. 

Era anche una classe con la quale avevamo portato a termine gli anni scorsi un’azione di cittadinanza attiva per noi importante: eravamo riusciti ad ottenere che bambini e bambine potessero servire i compagni alla mensa e sparecchiare i piatti alla fine. Purtroppo all’inizio della quinta la nostra conquista sembrava arrivata ad un binario morto: le inservienti ci redarguivano così: “Ma come, proprio voi ora fate casino a mensa?”

L’incapacità da parte di alcuni bambini e bambine di tradurre i discorsi in atti pratici di vita collettiva rispettosa e civile ci hanno spinto a dedicare l’ultimo anno della scuola primaria al grande tema della democrazia.

Ci siamo quindi addentrati in una ricerca a tutto campo, esplorando il tempo e lo spazio in cerca di modelli che potessero esserci utili, indossando occhiali degli storici, dei giuristi e degli attivisti, soprattutto.

La classe si è addentrata nella Grecia Classica di Pericle. Abbiamo confrontato gli scritti di Erodoto, di Aristotele e di Tucidide, arrivati sotto forma di strane lettere dal passato, alla ricerca di una nostra interpretazione dei punti di forza e di debolezza della democrazia ateniese, che, se da un lato vedeva una partecipazione diretta del popolo molto diffusa, dall’altra basata la sua ricchezza sulle tasse pagate dalle colonie e sul lavoro degli schiavi. Per non parlare delle donne, che avevano una funzione solo domestica. Tutto dipendeva dal metro di confronto: rispetto al dispotismo dei faraoni egizi, pareva davvero l’utopia realizzata, rispetto ai nostri sogni ne era solo un abbozzo.

Abbiamo cercato segni di democrazia anche nel nostro presente, a cominciare dalla Costituzione della Repubblica della quale la classe ha analizzato alcuni articoli, alla ricerca sia dei principi base che del funzionamento dello stato. Siamo riusciti anche a capire cosa era in gioco nel referendum costituzionale che si teneva proprio quell’anno!  L’altro documento che abbiamo analizzato è stato la Convenzione dei diritti dell’infanzia, che riguardava direttamente i bambini e le bambine della classe. 

Tutto questo ci ha permesso di farci un’idea dei diritti che sono di fatto negati nel nostro paese e nel mondo e di fare conoscenza con un’organizzazione che tenta di difenderli: Amnesty International. La classe ha deciso in assemblea di aderire a Amnesty Kids e di adoperarsi quindi nelle campagne che di tanto in tanto loro lanciavano. Ci hanno mandato pure il cartello che abbiamo affisso fuori dalla porta, sentendoci subito un gruppo la cui azione aveva un impatto nel mondo.

Nel frattempo la nostra situazione interna, tramite le assemblee settimanali, andava progressivamente migliorando. Abbiamo lavorato a lungo anche con il teatro dell’oppresso con lo scopo di riflettere a freddo su alcune situazioni conflittuali che si riproponevano spesso nella classe. L’assemblea ha approvato delle misure sanzionatorie nei confronti dei comportamenti violenti e questo ha aiutato il gruppo a sentire la sua forza nei confronti delle prepotenze. Insomma, piano piano ci siamo stabilizzati e ciò che stavamo studiando si è andato a sovrapporre con la nostra quotidianità. Per dirla con le parole di Gaia, ci siamo resi conto che “ci sono tanti problemi in questa classe, così come in Italia e in tutto il mondo, perché non c’è neanche un posto in cui tutto va bene liscio come l’olio”.

Così, mentre la nostra mappa del percorso si andava via via arricchendo, tutto si è trasformato in uno spettacolo teatrale che Amalia, Lisa e Greta hanno concluso così: “Forse la democrazia perfetta non esiste. È una speranza. Sono legàmi. È una ricerca continua. Un percorso da compiere insieme”.

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BIBLIOGRAFIA ADOZIONE ALTERNATIVA

A. Sarfatti, “Chiama il diritto, risponde il dovere”, Mondadori, 2019

A. Sarfatti, “La Costituzione raccontata ai bambini”, 2017

C. Marconi, D. Guicciardini, “Lo Stato siamo noi”, Emme edizioni, 2012

M. Corte, “Giusto o sbagliato?”, Emme edizioni, 2015

R. Piumini, “La Costituzione è anche nostra”, Sonda, 2012

J. Carioli, “Il cammino dei diritti”, Fatatrac, 2015

A. Skarmeta, “Tema in classe”, Einaudi, 2011

J. Spinelli, “Quarta elementare”, Mondadori, 2010

A. Vivarelli, “Io e gli altri. Libertà per giovani menti”, Piemme, 2015

A. Vivarelli, “Pensa che ti ripensa”, Piemme, 2020

E. Favilli e F. Cavallo, “Storie della buonanotte per bambine ribelli”, Mondadori, 2017

M. Hoestlandt, “La giustizia a piccoli passi”, Motta Junior, 2005

F. Vitaliano, “La Repubblica a piccoli passi”, Motta Junior, 2015

C. Strathie e M.Morea, “Vita dei bambini nell’antica Grecia”, Lapis, 2019

C. Hill, “Grandi popoli del passato. I Greci”, EL, 2017

F. Watt, “Gli antichi Greci”, Usborne, 2015

I. Greenberg, “Scopri… gli antichi Greci”, ed. Panini, 2017

Classe quinta – scuola primaria don Milani – Pisa – a.s. 2016/17  insegnanti: Luca Randazzo, Roberta Gnesi, Laura Santoni

Per approfondire:

DIDATTICA DELLA RICERCA

IL DIRITTO DI LEGGERE IL MONDO

Una opinione su "La Democrazia"

  1. Grazie! Mi fa molto piacere ricevere queste informazioni, mi fa sentire più partecipe del MOvimento! Mi piace molto anche il sito per lo stile pulito e chiaro, Daniela

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