di Rosaria Violi
Durante il secondo anno di scuola primaria la nostra grande comunità di ricercatori (60 alunni, non suddivisi in sezioni ma in sestine) si è imbattuta quasi per caso in una canzoncina in lingua inglese, “Twinkle, twinkle little star”. Come spesso accade, sono scaturite innumerevoli domande: Cosa sono i pianeti? E le stelle? La Terra è un pianeta? Ma la Terra gira? E le curiosità hanno presto contagiato tutto il gruppo, cosicchè la mattina successiva in moltissimi avevano portato qualcosa da condividere con i compagni: chi libri divulgativi, chi storie sui pianeti, chi giochi, chi materiali montessoriani, chi modellini… qualcuno aveva persino costruito un plastico in cartone dell’intero sistema solare… Tanta ricchezza, sintomo di una motivazione intrinseca autentica e forte alla conoscenza di quegli aspetti, meritava di essere sfruttata al meglio e quindi, dopo un primo sguardo nel grande cerchio, abbiamo suddiviso i materiali nelle diverse aule (quella linguistico-antropologica, quella matematico-scientifica, quella artistico-espressiva) a seconda della loro pertinenza e poi abbiamo proposto ai bambini e alle bambine di andare là dove c’era l’oggetto che più li incuriosiva. Si sono creati spontaneamente molti piccoli gruppi operosi; i bambini hanno iniziato a toccare, sfogliare, leggere, giocare, ragionare, interrogarsi su ciò che avevano per le mani; gli insegnanti si sono messi al loro fianco per capire cosa stesse accadendo in ogni gruppo, rendendosi presto conto di quanto spontaneamente stava avvenendo: l’utilizzo del materiale, la condivisione delle conoscenze che alcuni già possedevano, le domande che non smettevano di sbocciare invogliando ad utilizzare anche altri strumenti per provare a trovare delle risposte, hanno permesso a tutti di iniziare un percorso di ricerca che solo nella compartecipazione di tutti i gruppi poteva arrivare a produrre un quadro di insieme. Una scoperta per noi significativa è venuta dall’osservazione del gruppo, piuttosto nutrito, di bambini che avevano scelto l’attività creativa di riproduzione del modellino del sistema solare in cartone e che hanno potuto accedere, attraverso quel linguaggio, al ‘medesimo’ sapere di coloro che stavano consultando libri.
Tante infatti le domande sorte e a cui hanno dovuto trovare risposte durante quel lavoro: Quale dimensione questo pianeta rispetto all’altro? Perché ha questo colore? A che distanza gli uni dagli altri? In quale ordine? Utilizzando immagini prese da testi, vedendo video, approfittando delle conoscenze altrui è così stato possibile, anche ai molti alunni a cui i linguaggi delle lettere e dei numeri risultavano ancora preclusi, giungere a costruire conoscenze approfondite anche attraverso un’attività concreta di costruzione e modellaggio.
In più l’oggetto materico costruito, attraverso il pensiero, la progettazione e il lavoro delle mani, ha rappresentato un ancoraggio per il sapere, la sua manifestazione concreta e una forma di documentazione preziosa per poter recuperare alla memoria conoscenze, domande e percorso.
Condivise nel grande gruppo le scoperte, co-costruendo così un quadro d’insieme davvero ricco (che ha fatto esclamare a un bambino: “Più siamo e più impariamo!”), abbiamo pensato di coinvolgere ancora l’arte nell’articolazione del percorso apprenditivo svolto intorno al sistema solare, inserendo, oltre alla rappresentazione figurativa, anche la musica e la danza.
A partire infatti da un’altra canzoncina in inglese, “The Solar System Song”, i bambini hanno imparato, cantando, terminologie e strutture della lingua straniera e rafforzato le conoscenze scientifiche acquisite; hanno poi rappresentato, i movimenti di rotazione e rivoluzione dei pianeti in forma di danza. Da una domanda all’altra l’interesse si è poi spostato sulle stelle e le costellazioni e i bambini sono andati interrogandosi sulla loro struttura, conformazione e significato. Anche in questo caso il linguaggio figurativo si è intrecciato con la narrazione, la mitologia, la scienza e la storia dell’arte permettendo di soddisfare le proprie curiosità e riportando all’evidenza quanto le discipline siano interrelate e solo evitare la loro frammentazione può consentire di rilanciare la ricerca all’infinito e mantenere alti interesse e curiosità.
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Bibliografia adozione alternativa
Il sistema solare per bambini, Chiara Edizioni, 2020
Il sistema solare. Impara&crea, Ballon, 2016
J. Trefil, Atlante dello spazio. Le mappe dell’universo e oltre, National Geographic, 2018
E. Herrman, R. Rocchi, Il mio cofanetto Montessori di Astronomia, Ippocampo, 2017
G. Duprat, Universi, Ippocampo, 2018
D. Palumbo, I miti delle costellazioni, La nuova frontiera junior, 2019
J. Harwood, Il sistema solare, De Agostini, 2016
G. De Amicis, Alla scoperta del sistema solare, White Star, 2017
M. Gaule, Lo spazio. Il sistema solare. Viaggia, conosci, esplora, Sassi
Baker Ross Kit Sistema solare fai da te per bambini
Maxi memo dell’universo, Akros
Classi seconde, Progetto Una Scuola, Scuola primaria “IV Novembre”, I.C. Varese 1, a.s. 2018/2019
Insegnanti: Violi Rosaria, Tondini Luca, Piazzolla Annalisa, Monica Antonia, Sciacca Agostino, Cerchi Elisabetta, Inicco Licia