Un percorso di costruzione collettiva della democrazia
di Sara Riva e Mariagrazia Bertone
Inizia tutto il primo giorno di scuola della classe quinta. Li accogliamo con la lettura a più voci del Discorso di Pericle agli Ateniesi, da cui parte una conversazione ricca di domande e spunti che diventano una grande mappa: sono gli spunti per progettare molte piste di ricerche che ci piacerebbe percorrere nel corso dell’intero anno. Tra le parole che emergono con più forza ci sono libertà, giustizia, uguaglianza e dignità: diventeranno il cuore della nostra esplorazione.
Il primo testo che ci viene voglia di far loro conoscere è la Costituzione; in particolare ci soffermiamo molto sull’articolo 3 da cui nascono diversi interrogativi, tra cui:
– La democrazia di Pericle e la nostra cos’hanno in comune/di diverso?
– Cosa significa essere cittadini?
– Cosa vuol dire essere liberi? Quali sono gli ostacoli che limitano la libertà?
Attraverso un’attività di ricerca in gruppi consultano testi sull’antica Grecia, il discorso agli studenti di Calamandrei, testi di educazione civica ed educazione alla cittadinanza; molti durante l’estate avevano raccolto l’invito di tentare la lettura di alcuni libri della collana “Semplicemente Eroi” di Einaudi Ragazzi.
Tutte queste storie vengono raccontate nei piccoli gruppi e poi condivise in assemblea plenaria. Vengono formulate dai gruppi delle ipotesi di risposta alle domande iniziali e ne nasce un breve testo sulla democrazia e viene avviata la produzione di un testo collettivo, in cui si cerca di far posto ai pensieri di ognuno e alle riflessioni emerse dai lavori di gruppo: è un lungo lavoro di scrittura a più riprese, cui segue una meticolosa revisione. Durante le settimane di scrittura del testo, un bambino vive un’esperienza di cammino in compagnia di persone con disabilità: i suoi pensieri su cosa sia la libertà per chi ha una difficoltà fisica e la poesia donataci da uno di questi ragazzi vengono accolti come un dono, per arricchire le nostre conoscenze sul tema che stiamo approfondendo, ampliandolo ancora di più. Una volta terminato il nostro testo è pronto per essere condiviso: per questo viene lanciata l’idea di farne il primo episodio di un podcast che avrà come titolo “Le parole della Costituzione”.
L’entusiasmo suscitato da questa prima esperienza, spinge a confrontarsi con un’altra delle parole incontrate il primo giorno di scuola: ed è il turno della giustizia. Accanto alle conversazioni, in cui emerge il concetto di ciò che è giusto o ingiusto, secondo loro, pensiamo sia importante allargare il cerchio, offrendo ai ragazzi la possibilità di intervistare alcuni testimoni privilegiati che possono contribuire con la loro esperienza ad approfondire meglio il significato del termine giustizia. In diverse settimane organizziamo quindi l’incontro con:
-Rosaria Marchesi, giornalista e storica del comasco che, con la sua ricerca, ha raccolto le testimonianze e i fatti utili ad ottenere il riconoscimento di Giusta tra le Nazioni a Luisa Colombo, una ragazza di 23 anni che nel’43 salvò quattro ebrei, facendoli fuggire dal carcere di Como in cui erano rinchiusi;
-Ivano Cefalo, maresciallo dei Carabinieri
-Arianna Gelfi, docente al carcere di Lecco
Con Rosaria, Ivano ed Arianna si parla di legge giusta ed ingiusta; di conseguenze che derivano dalla mancanza del rispetto della legge; di giustizia riparativa. In particolare la figura di Luisa colpisce molto i ragazzi, con cui si decide di approfondire il testo delle Leggi razziali del’38. Ne consegue un dibattito ideale tra le Leggi razziali e la Costituzione, una sorta di botta e risposta, cui consegue la stesura di un testo collettivo su cosa sia la giustizia, in base all’esperienza fatta insieme. Il personaggio di Luisa Colombo è centrale nella riflessione, perché i ragazzi si identificano con questa persona che ha saputo dire di no ad una legge ingiusta, rischiando in prima persona per difendere degli innocenti. Vengono lette storie di altri Giusti tra le Nazioni, presenti nei libri della biblioteca di classe; viene visitata la Foresta dei Giusti di Milano ed il Binario 21. Grazie all’Anpi, visitiamo i luoghi della Resistenza della città di Lecco, alla scoperta delle radici della nostra Costituzione. A questo punto, il testo sulla giustizia è pronto per diventare il secondo episodio del podcast: si decide di aggiungervi anche la canzone che è stata da noi scritta e dedicata a Luisa, per poterla utilizzare durante la settimana della Memoria che ci aspetta alla fine di gennaio. Si tratta di un appuntamento per noi davvero prezioso, perché ci offre la possibilità di moltiplicare i destinatari delle nostre ricerche, studi, scritture e approfondimenti. E’ una settimana in cui organizzeremo una mostra ed una rapresentazione teatrale.
La mostra sui “Giusti tra le Nazioni” è stata richiesta e ottenuta sul sito dello Yad Vashem: una volta stampata, a noi il compito di fare “da guide”per tutte le classi che si sono prenotate per visitarla, dal nostro e da altri Istituti Comprensivi; a noi il compito di studiare e raccontare, facendo un servizio alla Memoria del bene che hanno fatto. Per un’intensa settimana, lasciamo le nostre classi e viviamo divisi tra l’aula “teatro” e l’aula mostra, un po’ sul palcoscenico e un po’ in mezzo a tanti pannelli, da cui ci osservano i volti di persone per nulla straordinarie, semplici uomini e donne che si sono trovati ad un bivio e “in un battito di mani” hanno deciso da che parte stare.
-Da questa mostra ho imparato che quando succede qualcosa di brutto, bisogna reagire.
-Ho capito che bisogna aiutare pure le persone con cui si va meno d’accordo.
-Mi è servito a capire che siamo tutti uguali e tutti devono avere gli stessi diritti.
-Non è che puoi dire “Eh, li avrei salvati anche io”…devi riflettere seriamente: “Cosa avresti fatto al loro posto?”
-La mostra mi ha insegnato molto, tipo che ci sono altri Giusti che non conoscevamo, come Andrèe. Ringrazio tantissimo i maestri che hanno fatto tutte le cose, come allestire la stanza.
-Mi è piaciuto mostrare agli altri il nostro lavoro e magari far loro imparare qualcosa.
-La mostra è far parlare i Giusti anche se non ci sono più. Le loro storie: tutte così incredibili e uniche.
-Ho imparato che ci sono persone che hanno rischiato la vita, anche per noi.
-Ho imparato il perché gli ebrei dovevano essere perseguitati: per nessun motivo.
-Mi ha colpito che sono persino venuti ragazzi e bambini fuori dal nostro Istituto: mi ha colpito la loro attenzione, mentre parlavamo.
-Ho potuto scoprire che, come molte persone hanno scelto il male, qualcuno rischiò la propria vita per compiere del bene.
Classe quinta, anno scolastico 2023/2024 Scuola primaria Italo Calvino – ICS Bosisio Parini (LC)
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Bibliografia
Dalla Collana “Semplicemente eroi” di Einaudi Ragazzi
F.Gregotti, Friedl e i bambini di Teresin
D.Aristarco, Il giardino dei giusti
A.Strada, G.Spini, La resistenza dei sette fratelli Cervi
D. Morosinotto, Peppino Impastato, una voce libera
I. De Amicis, P. Luciani, Igor Trocchia. Un calcio al razzismo
P. Capriolo, Le Olimpiadi del coraggio
Saggi e narrativa
Antica Grecia. Storia e cultura di una grande civiltà, Il grillo parlante
P.Eluard, Libertà
T.Meir, Il gelataio Tirelli, Gallucci
Gratteri Nicaso, Non chiamateli eroi, Mondadori
R.Marchesi, Como ultima uscita, Nodo Libri
U.Orlev, Corri, ragazzo corri, Salani
S. Roncaglia, Ma che razza di razza è, Ed Città nuova
Albi illustrati/Silent book
A.Ruta, La valigia, Carthusia
F.Silei, M.Quarello, Fuorigioco, Orecchio Acerbo
S.Taun, Cicala, Tunuè
Sitografia