Una proposta di ricerca preistorica che comincia dalle mani
Durante lo scorso ciclo, arrivati in classe terza, io e la mia collega Grazia ci siamo molto interrogate su come proporre ai nostri bambini la scoperta e lo studio della Preistoria. Proprio in quel momento, ci siamo rese conto che il libro di testo, che da anni ormai ci trascinavamo dietro, non solo era inutile ma era un peso fastidioso, con le sue pappette predigerite e spesso molto approssimative. Abbiamo allora deciso di partire dal coinvolgimento dei corpi dei bambini, mettendoli direttamente a confronto con quella materia con cui anche l’uomo preistorico si è confrontato: il mondo!
Ecco allora che lo studio della Preistoria comincia all’aperto e per terra, in piccoli gruppi che, di volta in volta, si trovano ad affrontare un problema e a doverlo risolvere con ciò che l’ambiente mette a disposizione. Tutto comincia con una pietra ed un bastone: i bambini li toccano, li sfregano, come se li scoprissero per la prima volta. Passano ore intere a scheggiare una pietra contro l’altra, a scortecciare un pezzo di legno, a cercare i bastoni più adatti ad essere curvati e meglio trasformati. Sorgono spesso discussioni, alcuni si impongono, altri eseguono: probabilmente sarà stato così anche un milione di anni fa! Sperimentano una sorta di godimento estatico nel reiterare lo stesso gesto moltissime volte, come quando passano un intero pomeriggio a cercare di accendere il fuoco, nei modi più disparati e diversi, finché qualcuno, non si sa come, ha quel lampo di genio, quell’abilità necessaria e quel briciolo di fortuna che gli permette di far gioire tutti per un esile filo di fumo. Quando, con l’aiuto dell’insegnante, il fuoco si accende, sembra la prima volta che vedano il fuoco, forse perché è un freddo giorno d’inverno, forse perché la fatica e il lavoro che hanno preceduto la sua accensione, hanno lasciato, nelle mani che hanno sfregato e nei corpi rannicchiati a terra, l’impressione di una conquista fisica, che amplifica il piacere che viene dal calore di questo nostro primo fuoco.
Dalla pietra, dal bastone e dal fuoco, il lavoro continua con la costruzione di trapani a mano per fare buchi, telai, macine… La scoperta dell’uomo artigiano è per alcuni sconvolgente: l’intuizione che ha accompagnato il primo l’uomo che ha preso in mano una pietra, quella che ha dato il via alla tecnologia con la prima scheggiatura, è anche qui nelle loro mani. Guardano le proprie mani e, provando e riprovando, comprendono che c’è un cervello che le guida, nella possibilità di trasformare ciò che ci circonda. Queste intuizioni diventano parole condivise, nell’assemblea a classi aperte, in cui vengono verbalizzate e condivise le domande sorte dall’esperienza, insieme alle ipotesi formulate dai gruppi. Le domande che emergono ci portano a costruire una mappa che interroga tutti i saperi disciplinari: disegnavano e scrivevano? Dove abitavano? Facevano della musica?
Nasce un lavoro che, lungi dal poter essere imbrigliato dai confini di una disciplina, straripa in attività e ricerche che richiedono diverse lenti disciplinari per essere approfondite. Ci accorgiamo anche che il percorso, mentre li guida alla conoscenza dell’uomo preistorico, li porta a conoscere se stessi, come esseri umani: «Nel passato c’erano degli uomini che facevano le cose per conto loro, arrangiandosi, ma sbagliavano… Man mano che sbagliavano hanno capito che se erano in tanti avevano molte idee che potevano confrontare e che era meglio avere un capo». Meraviglioso traguardo l’aver compreso che, se l’intuizione può essere di uno solo, la conquista di una nuova
tecnologia è un cammino che si percorre insieme, collaborando, litigando, cercando un accordo che, per quanto provvisorio, possa far procedere la ricerca. Questa, e molte altre riflessioni, sono emerse durante i momenti settimanali in cui, in cerchio, si verbalizzavano le scoperte fatte.
L’esperienza non contamina solo tutto il tempo scuola ma anche l’intervallo, quando i bambini iniziano a costruire capanne nel giardino della scuola e a fabbricare archi e frecce.
Quando poi si ritorna in classe e si riprendono i libri su cui fare attività di ricerca, quando poi si vede un documentario, o si analizza una fonte e si discute, ecco che la memoria del corpo si accende: sanno già ciò che stanno studiando, conoscono i diversi modi in cui l’uomo poteva scheggiare una pietra o costruire un vaso; ne conoscono anche la fatica e la frustrazione insieme alla gioia di riuscire, insieme, a trasformare la natura in strumento. Al termine del percorso, tutte le conoscenze conquistate vengono tradotte in un film, attraverso cui i bambini, narrano scene di vita preistorica, giocano col ritmo, la voce ed i corpi, per condividere quello che hanno imparato.
Due i grandi doni che ci ha fatto questa esperienza. Il primo accorgerci che anche i bambini, che incontrano maggiori difficoltà nei processi di apprendimento, vengono messi in una situazione in cui possono sperimentare il proprio essere competenti, per una volta davvero inclusi, al di là di tutta la retorica su cui a volte è costruita la didattica cosiddetta inclusiva: l’occasione di imparare qualcosa che non si dimentica, come l’importanza e il rispetto per l’ambiente e la fatica con cui lo trasformiamo per adattarlo ai nostri bisogni; come la possibilità di contribuire alla ricerca di un gruppo, alla pari e senza facilitazioni o lavori differenziati. Il secondo dono è stato quello di scoprire come la storia sia una materia viva che può offrire apprendimenti e conoscenze che cominciano dalle mani sporche e dai corpi rannicchiati a terra, punto di partenza per una sorprendente avventura nel tempo.
Vuoi saperne di più sulla Didattica della Ricerca?
Clicca qui.
Vuoi approfondire le ragioni dell’Adozione Alternativa al libro di testo?
Scopri il “Diritto di leggere il mondo“
BIBLIOGRAFIA ADOZIONE ALTERNATIVA
T.Pievani, Sulle tracce degli antenati, Editoriale Scienza, 2016
E.Gombrich, Breve storia del mondo, Salani, 2006
L.Landi, Raccontare la preistoria, Carocci Faber, 2005
C.Hill, I preistorici. Grandi popoli del passato, EL 2017
F.Facchini, La vita quotidiana nella preistoria, Jaca Book, 2003
G.Carrada, La preistoria dell’uomo. Dalle origini al Neolitico, La biblioteca Junior, 2007
J.Grant, Le avventure di Pokonaso, Editore Piccoli
Y.Coppens, La preistoria dell’uomo, Jaca Book, 2011
M.Lauro, Preistoria. L’evoluzione della vita sulla Terra, Giunti Junior, 2010
A.Nante, S.Bello, Essere umani. Il corpo nell’arte, dalla preistoria a oggi, Topipittori, 2017
J.J.Annaud, La guerra del fuoco, DVD, Koch Media
A.Angela, P.Angela, Viaggio nella preistoria. La grande storia dell’uomo, DVD, RaiTeche
Classe terza, Scuola primaria “Calvino”, Bosisio Parini (LC), anno scolastico 2016/2017
Insegnanti: Sara Riva, Mariagrazia Bertone
Per il racconto approfondito dell esperienza si rimanda a S.Riva, Lezioni di storia, in (a cura di) F.Antonacci, M.Guerra, Una scuola possibile, Franco Angeli, Milano, 2018