L’Assemblea di Classe : spunti per cominciare

L’introduzione di uno strumento, di un oggetto mediatore, nella classe non è mai innocente. Suppone sempre, da parte dell’insegnante, una riflessione sulle sue intenzioni pedagogiche e educative, accompagnato dall’osservazione costante delle modalità e delle condizioni con le quali i bambini e le bambine se ne appropriano. Dopo un primo tempo di appropriazione, è con la pratica regolare di situazioni di ricerca ed esercizio reale della vita cooperativa che degli apprendimenti reali possono avere luogo. Se come insegnanti consideriamo i bambini e le bambine già capaci di cittadinanza, titolari di libertà pubbliche, come fare per fare in modo che gli allievi e le allieve possano esercitare le loro libertà e i loro diritti di partecipazione? Si diventa cittadini nella pratica stessa della cittadinanza. Ed è scommettendo sulla loro autonomia, sulla loro responsabilità, sulla loro capacità di giudizio, che i bambini e le bambine possono essere accolte, vivere il valore della cooperazione, e diventare capaci di libertà, autonomia,responsabilità, solidarietà. La scuola non dovrebbe essere chiusa a delle pratiche che permettano a ciascuno di partecipare realmente al suo funzionamento e alla vita della classe, della scuola, della città. E’ anzi compito degli insegnanti proporre loro un contesto, delle attività, dei dispositivi pedagogici affinché ciascuno possa imparare ad impegnarsi in progetti collettivi, a lavorare in gruppo, a partecipare alla presa di decisioni, a sentirsi responsabile, a discutere le regole della vita nella scuola.

Dall’inciampo all’assemblea

L’assemblea di classe o consiglio di cooperazione può essere definito un luogo di democrazia proprio perché viene riconosciuto uno spazio fisico in cui si esercita una pratica democratica
Con questo articolo vorremmo “narrare” quella che è stata la nostra semplice esperienza di maestre, iniziata in un momento difficile ma come tutti gli inciampi si è trasformato in un proficuo lavoro.